Se Marcello ed Elena nel 2018 avevano vinto la competizione, purtroppo quest’anno sono giunti ad un passo dalla vittoria: pur non aggiudicandosi il premio in denaro previsto per il primo classificato, hanno ricevuto una proposta di collaborazione lavorativa della durata di 12 mesi dall’organizzazione degli Awards, che ha apprezzato le loro idee.
“Siamo ugualmente felici di aver partecipato, di essere arrivati in finale e di aver mostrato al mondo i nostri progetti” ha continuato Elena. “Vorremmo far passare il messaggio che è possibile realizzare luoghi accoglienti per tutti, non destinati ad una particolare categoria di utenti, ma capaci di accogliere uomini e donne normodotati come pure diversamente abili.
Crediamo che “inclusione” – in termini di progettazione degli spazi – significhi esattamente questo. Nonostante quest’anno gli Awards non siano andati come speravamo, per noi la vera vittoria è contribuire al superamento delle difficoltà che impediscono ai disabili di vivere la propria vita appieno; perché le barriere si possono e si devono superare.
La proposta di collaborazione con l’Academy è una grande opportunità che ci conferma che stiamo facendo del nostro meglio per rimuovere questi ostacoli: e questo ci basta”.
La presentazione di M.Claudia Brighenti e Marcello D’Orsi si è concentrata sui modi in cui l’alloggio esistente può essere adattato per soddisfare i viaggiatori disabili, con particolare attenzione agli spazi pubblici negli hotel e all’interno di strutture ricettive. Il design ha mostrato le piccole modifiche che è possibile apportare per migliorare significativamente il viaggio di un ospite disabile attraverso le strutture.
L’architetto e giudice ALAN STANTON del pluripremiato studio di architettura STANTON WILLIAMS ha detto del progetto:
“Sono rimasto particolarmente colpito dall’attenzione che hanno riservato al viaggio del cliente attraverso la reception e le aree della lobby, aree che sono spesso trascurate sia dagli architetti che dagli imprenditori, ed è è facile pensare che siano semplicemente transitori, ma possono migliorare o interrompere in modo significativo l’esperienza di un ospite, quindi è stato emozionante vederli evidenziati e avvicinati con tanta cura “.
“La comunità di architetti di tutto il paese ha davvero accolto gli Access Awards sin dal loro lancio nel 2016”, ha dichiarato Jane Duncan RIBA Immediate Past President.
“È incredibilmente incoraggiante per il futuro del turismo accessibile vedere i premi di quest’anno che attirano l’interesse di tutto il mondo, così come idee che gettano luce su alcuni degli aspetti più spesso trascurati dei viaggi per disabili”.
Elena e Marcello sono i genitori di Gabriele, un ragazzino di 13 anni con pluridisabilità. Conoscono, pertanto, le difficoltà che si possono riscontrare durante gli spostamenti, per lavoro o per le vacanze e nella vita quotidiana. Marcello ed Elena sono inoltre fondatori dell’associazione “Gli angeli di Gabriele”, a sostegno dei bambini ciechi.
«Abbiamo sperimentato, anche attraverso l’associazione, che, nel campo della disabilità, ci si possa perdere nei meandri per le difficoltà che si riscontrato tra settore pubblico e privato – afferma Marcello d’Orsi – Molte volte non si riesce a ottenere le risposte necessarie e questo vale in più campi: sia nel campo del riadattamento domestico, sia in quello turistico. In vacanza, infatti, troppo spesso i disabili non vedono garantiti i propri diritti. Da parte nostra, ci proponiamo di unire la domanda con l’offerta per coprire il fabbisogno delle famiglie delle persone fragili».
In più All Access Ability «progetta e realizza ambienti accessibili inclusivi utilizzando le più avanzate tecnologie nel campo delle robotica e domotica per garantire il massimo confort degli ambienti. E il nostro intento è fare capire alle imprese che mettendosi in rete, senza rimanere arroccate entro i propri confini, possono creare un business».
I clienti della start up, sono sia in Italia, sia all’estero. «Oltreconfine abbiamo acquisito visibilità soprattutto dopo avere ricevuto un prestigioso premio internazionale a Londra lo scorso anno – racconta Marcello – Si tratta di un riconoscimento nell’ambito di un contest per le strutture ricettive di lusso». E l’obiettivo è incrementare sempre di più l’export con orizzonti che puntano a Dubai 2020. «Il grande Expo sarà una vetrina importantissima, abbiamo già partecipato a una fiera in questo paese degli Emirati e puntiamo a espanderci ulteriormente».
«Dalla nostra esperienza possiamo concludere che le barriere architettoniche vanno eliminate sia dal punto di vista fisico, sia psicologico e sensoriale – aggiunge d’Orsi – La nostra azienda ha partner esterni: ci definiamo consulenti all’interno della start up. E ci auguriamo di portare sempre più in alto la conoscenza necessaria per operare nel settore della disabilità».